Articles by " Dr. Zura"

Rinoplastica

La rinoplastica estetica è un intervento che si esegue in sala operatoria e può essere eseguita in anestesia generale oppure in neuroleptoanalgesia che consiste nella somministrazione endovenosa di farmaci che inducono uno stato di rilassamento mentale e di calma. In aggiunta a questo si utilizza anche dell’anestetico locale quando l’ammalato è addormentato, in modo da eliminare anche il minimo fastidio dovuto all’iniezione. Non vi è dolore durante l’operazione. La scelta del tipo di anestesia potrà essere discussa con l’anestesista. Comunque vengono sempre attuati tutti i mezzi necessari per garantire la massima sicurezza. Le incisioni sono praticate all’interno del naso nel vestibolo. La cute viene mobilizzata dallo scheletro sottostante. La gobba, se presente, viene rimossa e le ossa nasali vengono fratturate alla base per poter essere avvicinate in modo da ricostruire il dorso del naso. Vengono poi isolate le cartilagini del setto e laterali e ridotte quanto necessario per ottenere il rimodellamento della punta. La medicazione si esegue con dei tamponi in entrambe le narici e con l’applicazione di un gesso sul dorso per immobilizzare le ossa. A volte può essere necessario associare all’intervento di rinoplastica estetica la correzione del setto nasale deviato. Questo intervento viene eseguito attraverso le stesse incisioni praticate per la correzione cosmetica del naso.

18 gen, 2012 Autore
Commenti
Nessun Commento
Argomento
Chirurgia del volto, Chirurgia Estetica

Autotrapianto di capelli

L’autotrapianto di capelli offre al paziente la possibilità di ritrovare i propri capelli dove li aveva perduti e di riacquistare un aspetto estetico a lui più congeniale. La causa più comune di perdita dei capelli nell’uomo e’ l’alopecia androgenetica.
L’espressione alopecia androgenetica indica che questo tipo di calvizie clinicamente ben definito è causato dalla combinazione di fattori ormonali (androgeni) e genetici.
Il fattore sicuramente più rilevante è rappresentato dall’azione degli ormoni androgeni. Sui bulbi infatti esistono recettori specifici per il diidrotestosterone (DHT), determinati geneticamente. Il legame dell’ormone ai suddetti recettori causa un progressivo danneggiamento del bulbo stesso. Le zone a piu’ alto numero di recettori sono il vertice e la fronte, aree in cui si evidenzia la maggiore perdita di capelli; le zone delle regioni occipitale e laterali della testa presentano invece  uno scarso numero di recettori e quindi comunemente non sono soggette a calvizie.
E’ proprio da queste aree non soggette solitamente a caduta che vengono prelevati i capelli per il trapianto poiché’ i bulbi prelevati mantengono invariata questa caratteristica in qualunque area essi vengano impiantati.
E’ possibile ripetere l’intervento a distanza di 6 mesi per infoltire il numero dei capelli trapiantati.
L’intervento chirurgico viene effettuato in anestesia locale con sedazione anestesiologica se necessaria, senza bisogno di ricovero. La presenza dell’anestesista garantisce il monitoraggio del paziente durante tutto l’intervento e consente di effettuare, se necessaria, una blanda sedazione tale da minimizzare i fastidi legati alle microiniezioni di anestetico locale ed alla durata dell’intervento. Il recupero postoperatorio è pressoché immediato.
Durante la prima fase dell’intervento si preleva una sottile striscia di cuoio capelluto dalla regione occipitale (sopra la nuca) al fine di ottenere i capelli da trapiantare. La zona del prelievo viene poi suturata. Il cuoio capelluto prelevato viene suddiviso in piccoli frammenti in modo da ricavarne innesti di unità follicolari di dimensioni molto piccole contenenti da uno a tre capelli (raramente quattro o cinque).
Vengono praticate delle microincisioni sul cuoio capelluto nelle aree da trapiantare nelle quali vengono inseriti i microinnesti di capelli. Durante questa fase si decide l’inclinazione del capello e la dimensione ed il numero delle microincisioni, in rapporto al numero di innesti da collocare. In casi di calvizie avanzata e’ possibile anche proporre più di un intervento per la stessa area per infoltirla ulteriormente.

Costo: a partire da 2500 euro.

18 gen, 2012 Autore
Commenti
Nessun Commento
Argomento
Autotrapianto di capelli

Plastica dei polpacci (protesi-macrolane)

Consente di modificare la forma ed il volume mediante l’inserimento di protesi appositamente studiate per armonizzare la morfologia dei polpacci. L’intervento può essere eseguito in anestesia locale con sedazione o in anestesia spinale. Dura circa 1 ora e si effettua in regime di day surgery. I tempi di recupero sono abbastanza rapidi.

Valida alternativa all’utilizzo di protesi è l’utilizzo di acido ialuronico a lunga permanenza (Macrolane™) soprattutto per aumenti di volume modesti. Il trattamento è ambulatoriale, con scarsa incidenza di effetti collaterali.

18 gen, 2012 Autore
Commenti
Nessun Commento
Argomento
Chirurgia del corpo, Chirurgia Estetica

Needling

Il needling o micro perforazione multipla della cute è una tecnica innovativa che consente di stimolare a livello dermico la produzione di collagene ed elastina.
Il tessuto cicatriziale è particolarmente carente di fasci di collagene ed elastina ed anche la pelle invecchiando si impoverisce sempre più di queste sostanze che sono invece essenziali per mantenere elasticità e tono.
Il trattamento consiste nel trattare la pelle con un rullo sterile e monouso dove sono posizionati, in file parallele, microaghi di acciaio chirurgico di lunghezza variabile da 0,5mm fino a 2 mm e di diametro di 0,25 mm.
La cute reagisce al trauma ripetuto delle micro perforazioni attivando i meccanismi di riparazione, con incremento a livello dermico delle fibre di collagene ed elastina a distanza di sei-otto settimane dall’intervento.
Prima del trattamento la pelle deve essere accuratamente detersa e successivamente si applica un anestetico topico in occlusione per circa trenta minuti.
Rimossa l’occlusione e l’anestetico, si disinfetta accuratamente l’area da trattare e si appoggia il cilindro sulla pelle facendolo ruotare manualmente esercitando una modesta pressione.
Si procede in direzione verticale, orizzontale e diagonale per almeno 4-5 passaggi consecutivi.
Una volta ottenuto un lieve sanguinamento uniforme in tutte le aree da trattare, si rimuovono le tracce di sangue con una garza sterile imbibita di soluzione fisiologica e si applicano sulla pelle sostanze in grado di favorire la produzione di collagene ed elastina.
Grazie al trattamento needling le cicatrici risultano visibilmente meno marcate e la pelle assume una maggior tonicità con un ottimo risultato anche su rughe particolarmente difficili da trattare quali quelle peribuccali.

Indicazioni del needling

  1. cicatrici post-acneiche
  2. foto-aging
  3. rughe peribuccali e perioculari
  4. smagliature bianche.
30 ott, 2011 Autore
Commenti
Nessun Commento
Argomento
Medicina Estetica

Peeling

La pelle è un organo dinamico. Ogni giorno lo strato corneo elimina, attraverso un meccanismo fisiologico, un numero infinito di cellule cheratinizzate e, contemporaneamente, a livello dello strato basale dell’epidermide nuove cellule si generano e iniziano la loro risalita verso lo strato corneo. Il peeling chimico, dall’inglese TO PEEL=pelare, serve ad accelerare questo rinnovamento attraverso l’uso di un agente chimico applicato sulla superficie cutanea. Queste sostanze sono in grado, attraverso la rimozione delle cellule morte dello strato corneo, di stimolare il turnover cellulare e indurre una reazione infiammatoria a livello del derma con stimolazione alla produzione di collagene e sostanza fondamentale.

La classificazione dei peeling si basa sulla profondità del danno causato di volta in volta da una o più sostanze chimiche. Possiamo così distinguere i peeling in:
- molto superficiale: coinvolge solo l’epidermide (strato corneo e granuloso);
- superficiale: coinvolge l’epidermide e parte del derma papillare;
- medio: coinvolge l’epidermide e il derma papillare e reticolare superiore;
- profondo: coinvolge il derma reticolare a tutto spessore.

Le sostanze utilizzate per il singolo trattamento (ac.glicolico, ac.piruvico, ac.salicilico, tca) vengono scelte in base al quadro clinico.

Le variabili che in ogni peeling si debbono considerare sono la concentrazione della sostanza, la quantità utilizzata e l’intervallo tra un trattamento e l’altro. Tutte queste condizioni possono essere sfruttate per rendere il peeling più specifico per ogni paziente.

Il peeling trova indicazione in varie situazioni:

  • Invecchiamento cutaneo: Il trattamento è indicato in caso in cui la pelle del viso si presenti ruvida, opaca e invecchiata con minor luminosità, scarsa idratazione e perdita di tonicità
  • Discromie della pelle
  • Varicella
  • Acne in fase attiva
  • Cicatrici da acne
  • Macchie della pelle (macchie solari o di invecchiamento) del viso, mani, decoltè
  • Sottili rughe superficiali
  • Cheratosi attinica
  • Lentiggini
  • Cheratosi seborroica
  • Melasma
30 ott, 2011 Autore
Commenti
Nessun Commento
Argomento
Medicina Estetica